Laboratori di sostenibilità
Associazione La Casa di Pitagora e Ateneo Nomade e Triangolare

Dalla Città del Parco ai Laboratori del Quarto Paesaggio

La nostra vecchia amicizia e collaborazione con l’economista Pasquale Persico, già redattore del Piano di sviluppo socio-economico del Parco del Cilento quando era ai suoi albori, ci ha portato fin dall’inizio ad essere in Cilento un luogo di innovazione e di sperimentazione di nuova ruralità e di nuova urbanità: la ricerca costante, teorica e pratica, sul rurale contemporaneo, è diventata pertanto negli anni la cifra della nostra missione in Cilento.

Il paradigma del Bastevole oltre la decrescita

Il riposizionamento geografico ed esistenziale da un modello di consumo post-industriale al tentativo di sperimentare un modello impostato sull’auto-sostentamento critico, segna la nostra realtà come un punto di resistenza nel contesto dello spopolamento e dell’abbandono delle campagne meridionali.
Il gesto di riposizionamento è volontà di dimostrare la sostenibilità della scelta di riabitare i luoghi abbandonati anche nella dimensione privata e non solo nel pubblico. È gesto consapevole di un’azione in controtendenza, per questo difficile ma allo stesso tempo percepita come necessaria. Preso atto della impossibilità di perseverare nei modelli e nei paesaggi di provenienza, quello agrario tradizionale, quello metropolitano industriale nonché gli esiti sconnessi del terzo paesaggio post-industriale sub-urbano (cfr. G. Clément), la Città del Parco si ripropone oggi come una quarta via per l’uomo che abita il suo territorio.
Così nasce il Quarto Paesaggio, nuova urbanità densa ma coesa su di un’area vasta. La Città del Quarto Paesaggio si affida pertanto a tanti punti di resistenza e di ripartenza diffusi sul territorio, nuovi frammenti di possibile resilienza, ovvero i Laboratori del Quarto Paesaggio.

Pratiche sostenibili: le nostre attività

Casale Il Sughero, attraverso la sua Associazione Culturale ‘La Casa di Pitagora’ , è uno di questi Laboratori, la nostra esperienza di vita quotidiana è già ricerca di sostenibilità e cerchiamo di arricchire e diversificare le nostre attività eco-sostenibili attraverso la promozione di buone pratiche. Organizziamo in tema coi vari periodi dell’anno dei laboratori di decrescita o, come amiamo maggiormente dire, di ‘diversa crescita felice’. 

Recupero della lana, in collaborazione con le associazioni sul territorio che si occupano di filatura, tessitura e colori naturali

Autoproduzione di saponi naturali (realizzati con olio, farina, fiori ed oli essenziali, latte di capra, cera delle nostre api ecc.)

Insegnamento e pratica dei principi dell'agricoltura naturale e dell'orticoltura sinergica e bio-intensiva

Piccola auto-costruzione con materiali naturali (legno, pietra e calce) e microsistemi per energie alternative

Caseificazione naturale del latte di capra nelle tipiche cacioricotte cilentane e in ricotta fresca, yogurt e kefir

Trasformazione dei prodotti dell’orto in conserve, confetture, essiccati e sotto sale; panificazione naturale di grani antichi con lievito madre

Attività educative coi bambini a contatto con la grande maestra madrenatura e recupero delle pratiche e degli antichi saperi del mondo rurale

Laboratori del gusto con aziende partner attraverso la lavorazione e la degustazione di prodotti del territorio

Reti e collaborazioni

Siamo da più di un decennio fattoria ospitante e abbiamo partecipato a molte collaborazioni con diversi reti internazionali di volontariato e scambio alla pari.

In passato con l’Associazione AFSAI e col WWOOF, poi Workaway ed infine attualmente siamo host ospitanti sui portali Hovos ed HelpX.  Abbiamo offerto le nostre testimonianze sul portale de Il Cambiamento e siamo da anni sulla Mappa di  Italia che Cambia, praticando e promuovendo il valore dello scambio senza moneta. I volontari che ospitiamo entrano nella nostra casa e vivono con noi conoscendo i nostri ritmi ed i tempi della terra.

La nostra Associazione collabora e ospita anche all’interno di programmi ERASMUS, stage e tirocini formativi con enti di ricerca e di formazione italiani e stranieri, scuole italiane e scuole straniere per periodi di formazione/lavoro, per chi vuole fare esperienza in campo agricolo, culturale e alimentare. 

Inoltre offriamo la nostra disponibilità in zona come punto di lettura e divulgazione della storica rivista AAM Terra Nuova, mensile per l’ecologia della mente e la decrescita felice, rivolgendoci in maniera particolare a tutti coloro che hanno a cuore la sostenibilità ambientale e l’ecologia dei comportamenti. 

Il logo dell'Associazione da un disegno di Ugo Marano

Siamo partner attivi del nuovo progetto La Guida Nomade di Franco Berrino, atlante on line delle realtà ospitali in Italia che fanno dell’autoproduzione e dell’alimentazione naturale il loro percorso di crescita interiore e di evoluzione esistenziale. 

Distribuiamo per il Cilento la rivista magazine ViviConsapevole, organo di stampa della rete Macrolibrarsi, il più affermato store on-line di prodotti biologici e di visioni alternative al consumismo industriale.

Inoltre siamo da molti anni recensiti da Altreconomia nelle loro riviste dedicate all’ospitalità rurale di qualità: Dormire nell’orto (2015), Dormire e mangiare nell’orto (2017) e La guida del viaggiatore contadino (2021).

L’Ateneo Nomade e Triangolare si propone come luogo di arrivo e di ripartenza di saperi, di uomini e di desideri, intreccio multidisciplinare di competenze erranti che di lezione in lezione, di cattedra in cattedra, suggerendo modi e tempi per una nuova urbanità. È quindi occasione polisensoriale di decodifica e ri-codifica dei potenziali inespressi dei luoghi, progetto e sforzo resiliente di fare Città nel (del) Parco.

L'Ateneo Nomade e Triangolare

L’Ateneo Nomade e Triangolare è il principale contenitore concettuale dell’Associazione Culturale ‘La Casa di Pitagora’ e si occupa di approfondimenti teorici sul tema della ricerca sulla ruralità contemporanea. Partendo dai temi della Città del Parco a cavallo tra la fine degli anni Novanta e inizio anni Duemila, Amedeo Trezza e Pasquale Persico, attraverso le riflessioni negli anni a seguire sul Quarto Paesaggio, arrivano recentemente a tematizzare la Quinta Urbanità e il concetto di Città Bastevole.

La Città del Parco, precedentemente, è stato un progetto ideato dall’economista illuminato Pasquale Persico e dall’artista Ugo Marano, in cui ci si prefiggeva di indicare ai territori rurali come il Cilento ed ai suoi abitanti una visione al tempo stesso artistica e operativa, foriera di una linea di sviluppo socio-ambientale e antropologica non subalterna ma alternativa e complementare ai modelli di sviluppo metropolitani. La salienza dei rapporti sociali e culturali delle città classiche mostra una densità topologica che invece in aree rurali come il Cilento si espande articolandosi in spazi ampi ma non per questo disperdendosi.
Collegare idealmente, progettualmente, operativamente e quindi geograficamente i nodi di senso del Cilento attraverso attività di decodifica artistica del territorio, attività economiche e intraprese culturali, è potuto servire a tessere la trama che può tenere coesa un’area vasta. Solo tale tessitura può assicurare una prospettiva di sviluppo sano e regolato sulle effettive potenzialità del territorio.
Un territorio che si fa città non perché si cementifica ma perché (si) mette in stretta relazione (con) le sue parti e così facendo si mette in gioco.

Il logo dell'Ateneo ad opera dell'artista Giovanna De Martino

Nel 2021 fondiamo la Collana itinerante Città Bastevole e ruralità contemporanea. Qui di seguito le due pubblicazioni di Ateneo più recenti: 

· P. Persico, A. Trezza, M.C. Treu, Il sogno di una civiltà plurale. Napoli, Fondazione Morra Editore, 2020.
· RM Leone, Rafano, Diario di produzione e relativa pubblicazione nella Collana “Città bastevole e ruralità contemporanea”, Policastro Bussentino, Scarenz Editore, 2021.

Temporaneo e contemporaneo

La posta in gioco è il futuro, un ‘futuro arcaico’ perché immagina un futuro attraverso un meccanismo di ri-conoscimento del passato, di quei luoghi che conservano maggiormente (sia naturalisticamente che antropologicamente) i tratti di arcaicità. E in quei posti, a partire da quei posti, letti e interpretati con l’ausilio delle arti figurative così come delle scienze dure, rilanciarsi in un futuro possibile, proponendo un tratto di ‘contemporaneità’ che al contempo è anche ‘temporanea’ nella misura in cui non è mai perso di vista il carattere fluente delle coscienze individuali e collettive che abitano un territorio.
Il temporaneo-contemporaneo di ogni agire resiliente esprime al meglio un sano rapporto tra opera dell’uomo e opera della natura non ancora del tutto compromessa e che quindi apre e offre all’uomo la possibilità di beneficiare del ‘privilegio di essere arrivati ​​tardi‘ rispetto ad aree industrializzate e pesantemente urbanizzate.
È quindi da ripensare il concetto stesso di urbanità nella misura in cui il modello di sviluppo urbano non sarà più da ricercare nell’aderenza o meno ad esempi di sviluppo metropolitano, piuttosto l’urbanità sarà l’esito di un vivere civile che sa strutturarsi su di un territorio con sue precise fattezze e seguendo un proprio modello di sviluppo il cui unico meccanismo regolatore interno è il principio della sostenibilità.

L'altra Città possibile

Per questo parliamo di nuova urbanità come paradigma di sviluppo avanzato che supera i modelli di partenza e le vecchie definizioni di urbano e rurale e lancia invece la scommessa di un’altra città possibile, densa ma estesa sul territorio a partire dal Cilento ma che guarda allo stesso tempo all’Europa ed al Mediterraneo come confini concettuali e geografici al di qua dei quali immaginare un nuovo senso dell’abitare e dell’entrare in relazione con l’altro.

I luoghi in sé infatti paiono non esistere ma prendono forma e guadagnano le tre dimensioni quando sono abitati. Il luogo è uno spazio raccontato. Solo allora gli spazi diventano luoghi, nella misura in cui sono suscettibili di essere raccontati, di essere letteralmente aperti alla conoscenza degli altri, dei viaggiatori. Uno spazio è un luogo se c’è l’abitante che ne testimonia la vita, la quotidianità attraverso il racconto. Pertanto l’incontro con l’altro, col viaggiatore, è racconto del territorio e delle pratiche che emergono dall’abitare un luogo.

Ateneo in triangolazione

Questa triangolazione ermeneutica tra (1) territorio/paesaggio – (2) abitanti resilienti – (3) viaggiatori curiosi è il moto semiosico dello stare insieme come continua ricerca interdisciplinare, plectica come intreccio di discipline che si tesse nella costruzione delle relazioni tra i vari saperi e tra gli attori in gioco. Nelle sue indefinite declinazioni, questa continua triangolazione, che si costruisce nelle relazioni e delle relazioni, prende forma (si struttura) in Ateneo, ma al contempo è incessante movimento interpretativo, in continuo cammino di conoscenza e verso la conoscenza e per questo esso è anche nomade, ovvero dinamico e resiliente come le popolazioni in movimento e le metamorfosi dei territori.

E dunque, l’Ateneo Nomade e Triangolare si propone come luogo di arrivo e di ripartenza di saperi, di uomini e di desideri. L’Ateneo Nomade respira a Vibonati guardando al mare e alle montagne ma riconosce nel mondo altri respiri, li accoglie e va in cerca di nuovi contatti per generare o rigenerare la consapevolezza della necessità della ricerca.

Seguendo le parole di Pasquale Persico: “Analizzare le diverse densità necessarie alla rigenerazione dei tessuti della città densa e delle densità civiche nell’area vasta (Città del Parco) è un’indagine dei ‘certosini’ della ‘certosa esplosa’ che oggi sono nuovamente chierici vaganti, nomadi e triangolari, in cerca di capacità di apprendere ad apprendere”.

L'organico nomade

Rettore: Pasquale Persico
Pro-rettore: Amedeo Trezza

AU(go)stino – Cattedra di Semiotica del paesaggio (in quiescenza)
Claude Rothstein – Cattedra di Anti-turismo
Salvatore Adduce – Cattedra di Città come progetto politico
Lidia Decandia – Cattedra di Architettura del paesaggio a polifoniea culturale
Franco Arminio – Cattedra di Poetica e pensieri dei territori del Mediterraneo Interiore
Francesco Grigolo – Cattedra di Decodifica dell silenzio del Cilento
Maria Cristina Treu – Cattedra di Urbanistica gitana
Pasquale Persico – Cattedra di Economia politica dei paesaggi sublimi mediterranei
Pasquale  Persico – Cattedra di Ecologia della mente
Nicola Di Novella – Cattedra di Biodiversità
Bruno de Conciliis – Cattedra di Viticoltura errante
Stefano Martone – Cattedra di Cinematografia sincera
Monica Bocci – Cattedra di Pianificazione muta
Matteo Fraterno – Cattedra ad honorem “Ancel Keys”
Mimmo Longobardi – Cattedra in Fond’Azione
Sandro Pittaluga – Cattedra di Profonda operosità inoperosa
Riccando Mercurio – Cattedra di Organizzazioni ubriache e innovazione
Anna Scelzo – Cattedra di Psicoterapia indisciplinata e benessere felice
Lello Esposito – Cattedra di Identità e metamorfosi del contemporaneo
Ornella Petrucci – Cattedra in Comunicazione dolce e larga
Fulvio Alifano – Cattedra del Risveglio creativo
Biagio Cillo – Paesaggi Malinconici per perdita di Beni Astratti
Peppe Morra – Credenze e post-post-visioni (cattedra intitolata in memoria di Remo Bodei)
Pasquale Petrillo – Vignaiolo errante advisoring 
Marcello D’Amato – Politica economica e Fisioarmonica
Don Fernando Barra – I nuovi silenzi e la spiritualità contemporanea nello spazio neutro
Bernard Stiegler – Ruralità contemporanea

Biagio Ippolito – Fotografia dei luoghi dell’Anti-turismo